mercoledì 23 novembre 2011

LACRIME


Tu non le puoi vedere;
io sì. 

Terse, rotonde, tiepide. 
Lentamente
vanno al loro destino:
lentamente, per indugiare
più a lungo sulla tua carne.
Vanno verso il nulla; non sono
che questo il loro scorrere.
E una traccia, verticale,
che si cancella subito.
Astri?
Tu
non le puoi baciare.
Le bacio io per te.
Hanno un sapore; sanno
dei succhi del mondo.
Che gusto nero e denso
di terra, di sole, di mare!
Restano un istante
nel bacio, indecise
fra la tua carne fredda
e le mie labbra; infine
io le prendo. E non so
se erano davvero per me.
Perché io non so nulla.
Sono stelle, o segni,
sono condanne o aurore?
Né guardando né coi baci
ho imparato che cos’erano.
Ciò che vogliono resta
là indietro, tutto ignoto.
E così pure il loro nome.

(Se le chiamassi lacrime
nessuno capirebbe).

Pedro Salinas

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