venerdì 29 luglio 2011

VERITA' ASSOLUTE





Non penserò che la conoscenza che attualmente possiedo sia la verità assoluta e immutabile. Eviterò di avere una mente ristretta, limitata alle mie opinioni attuali.
Praticherò il non attaccamento alle credenze per rimanere aperto al punto di vista degli altri. La verità si trova nella vita, non nelle nozioni intellettuali. 
Mi manterrò sempre disponibile a imparare dalla vita, osservando costantemente la realtà in me stesso e nel mondo.

Thich Nhat Hanh

DOMANI




Domani,

continuerò ad essere.

Ma dovrai essere molto attento per vedermi.

Sarò un fiore o una foglia.
Sarò in quelle forme e ti manderò un saluto.
Se sarai abbastanza consapevole,
mi riconoscerai,
e potrai sorridermi.
Ne sarò molto felice.

(Tich Nhat Hanh)

mercoledì 27 luglio 2011

LE PAROLE


Foto di Enrico Pennazza

Siamo abituati alle parole per il fatto di usarle e siamo talmente intorpiditi dal loro uso che abbiamo bisogno ogni tanto di prenderle una per una e di osservarle, per determinare, per quanto ci è possibile, non solo come la parola arrivi ad esistere attraverso la poesia della sua etimologia, ma anche i modi in cui la usiamo in questo momento»
(D. W. Winnicott, 1968c)
  Questo “intorpidimento” ci spinge a giudicare gli altri per stereotipi, imprigionando chi ci circonda, e forse anche noi stessi, in categorie preconfezionate e questo non ci consente di individuare gli altri nella loro unicità. Perdere l’essenza significa perderci le peculiarità e le caratteristiche intrinseche di ogni individuo e questo non ci permette di cogliere  quei piccoli spiragli che, se allargati, risultano essere delle vere e proprie finestre in mondi sempre nuovi.
  Perché accontentarci di  relazioni innaturali? Esse non fanno altro che conferirci un immeritato senso di superiorità o inferiorità che finisce per privarci di cogliere il lato migliore delle persone che ci circondano e, non da meno, di perdere l’occasione di conoscere cose nuove su noi stessi. 
    Se osserviamo le parole che si presentano a noi una ad una, se smontiamo e rimontiamo le frasi e i concetti che ci vengono offerti,  scopriremo quanto ci possono raccontare su chi le ha pronunciate o scritte, chi e che persona è, da dove viene e dove vuole andare, quali sono i suoi sogni e le sue paure più recondite e.. perfino i suoi punti luce e le zone ombra.

©Anna Biason

CON QUALI OCCHI GUARDIAMO IL FUTURO.





L'uomo, con la sua intelligenza, ha creato e modificato molti aspetti della vita e grazie alla sua scienza ha conquistato gli spazi. Però, nonostante queste conquiste, non ha raggiunto e  moltiplicato la felicità e oggi sembra sull'orlo dell'abisso; quindi, sottovalutando  e non conoscendo la formula della vita può provocare la morte dell'universo. Riflettendo a fondo, essendo  stati creati per la gioia e non per il pianto, per la vita e non per la morte; per il bene e non per il male, l'uomo ha fatto convergere i suoi sforzi all'opposto di ciò per cui è stato creato. Infatti, le acque s'inquinano, l'atmosfera ci intossica, i campi non danno più i loro frutti, le stagioni si sconvolgono... con quali occhi dobbiamo guardare al futuro?


©Lorella Butturini.

IL VENTO





Il vento fa mettere radici a tutto ciò che di buono semina nel mio cuore, mentre pulisce  l'ingombro dei fuscelli che hanno invaso la mia vita. Basta sapersi  mettere in ascolto. E' lui che, soffiando, mi libera da tutta la nebbia che intristisce il mio cuore. E' sempre il vento che m'insegna a giocare con le piante, nell'attesa che si purifichi l'ambiente. Non si sa da dove venga né dove vada, ma si percepisce  la sua presenza, si può godere o esserne schiacciati, ma non lo si può mai mettere in un cantuccio e farlo diventare di nostra proprietà.


©Lorella Butturini

lunedì 25 luglio 2011

VOLARE





Il pericolo di chi possiede una mente fervidamente creativa è quello di "svegliarsi" di soprassalto e di scoprire di vivere "l'incubo".
Ma sogna... come tutti sono abituati a fare, solo che non lo dice, e cerca di dimenticare;.. e quando legge, ciò che disegna con la sua mente è talmente meraviglioso e "fantasmagorico", che nessun film potrà mai essere all'altezza della sua fantasia.
La sensibilità unita alla creatività è anche questo.. ecco perché evita di volare troppo in alto, le sue ali sono più potenti e forti di quello che si possa immaginare, ma non può usarle.. se non per voli radenti e brevi, meno pericolosi di altri viaggi pindarici incapaci di attutirne le cadute.

©Siria Sereni

domenica 24 luglio 2011

VIVERE





Vivere è, insieme, accumulo e perdita. Incontrarsi e dirsi addio. Volti, nomi, storie, sentimenti, persone. Ci vengono incontro, ci affiancano, ci accompagnano per un tratto di strada; poi se ne vanno, prendono altre vie, altri sentieri; a volte si fermano, e rimangono lì, e ci guardano allontanarci e diventare sempre più piccoli, sempre più distanti, mentre proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla prossima meta. Ma ci lasciano, tutti, qualcosa. Un fardello piccolo o grande, prezioso sempre; ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo dell'assenza.
L'assenza è una voce che non sentiremo più, eppure ci parlerà dal profondo del cuore nell'ora più buia, nel giorno più difficile. L'assenza è una mano che puoi stringere forte quando ogni altra mano ti sfuggirà e il coraggio parrà venirti meno. L'assenza è un ricordo che a chiunque - ma non a te - parrà banale, è una fotografia in bianco e nero, una frase che contiene un mondo, una cantilena imparata non sai più quando e dove, un sorriso, un’amarezza seppelliti nella memoria. E' una sera d'estate con le nuvole alte nel cielo, antichi re delle fiabe che partono per l'esilio; è una strada ripercorsa tante volte, è il Natale come lo aspettavano i bambini, un giardino misterioso come la giungla nera, un pomeriggio giocato all'ombra di un cortile, mitologia quotidiana, lessico familiare, epopea domestica.
L'assenza è il tempo che ti pareva inesauribile e invece non c'è più, il tempo per tutto ciò che non hai saputo dire, che non hai potuto fare; è il rimorso per un bacio mai dato, per una lettera non spedita, per le parole inutili e i silenzi crudeli. E' l'amore che ti porti dentro, è quello che resta quando tutto finisce. Il rendiconto ultimo, il significato del vivere.

(Gabriele Ferraris)

CONTROLLARE LA RABBIA PER COMUNICARE







E' sempre difficile che gli altri capiscono i motivi dell'ira, e di cosa gli si dica loro, pur usando il garbo, l'educazione, e il rispetto dovuto.. che spesso a noi non è, e non è stato riservato, né ci sono state risparmiate cattiverie e accuse infami ed infondate.. ma se si deve fare, fatelo sempre dopo esservi calmati, controllando e usando le parole adeguate, i toni pacati e soprattutto la capacità di essere generosi quando l'altro è già in "ginocchio"... e per farlo dovete provare ciò che l'altro sente ed essere capaci di consolare, anche se non siamo mai stati oggetto di una tale accortezza:

"Quando siamo arrabbiati possiamo avvertire il bisogno di comunicare ciò che sentiamo, ma il problema è come farlo. Buttare semplicemente addosso alla gente la nostra rabbia non è gentile né efficace. Forse si pensa: «Beh, sono così ottusi che ho bisogno di gridare per arrivare fino a loro».
Ma è difficile per le altre persone accogliere ciò che si dice loro se si urla, perché si alzano istintivamente gli scudi. Gli altri sono preda della reazione compulsiva che passa per le loro teste proprio come lo siamo noi della nostra rabbia. Se ci concediamo di calmarci prima di affrontare la situazione, possiamo lasciar andare la rabbia e l'atteggiamento difensivo.
Come tutti abbiamo sperimentato, non si riesce a pensare obiettivamente quando si è preda di una forte emozione. C'è bisogno di spazio per pensare con chiarezza, per vedere ciò che veramente ci disturba, per poi decidere che cosa veramente abbiamo bisogno di — o vogliamo — comunicare."

Lama Palden


IL SILENZIO E LE PAROLE





Ci vuole equilibrio tra silenzio e parole; parlare è  comunicare all'altro ciò che siamo per farci conoscere e riconoscere,  e quindi  essere apprezzati per la nostra individualità. 
Parlare troppo può essere anche un modo per non sentirsi soli, per sembrare di essere in compagnia o per cercare l'attenzione che non abbiamo.. per tentare di essere chiari e non essere fraintesi, è spesso una richiesta d'aiuto che va interpretata.
La stessa cosa dicasi del Silenzio, se si è sempre silenziosi senza riuscire, o voler comunicare nulla, potrebbe voler dire che siamo indifferenti, o che temiamo il giudizio dell'altro sulle nostre idee, o che si pretende di essere compresi e si teme che parlando non lo saremmo.. anche il silenzio eccessivo può nascondere un timore o una richiesta d'aiuto.
Il Silenzio è importante perché ci permette di osservarci meglio nell'elaborazione dei nostri pensieri provocati o stimolati dai sentimenti, di percepire ciò che proviamo con nitidezza e di riflettere attentamente e con serenità su ciò che vogliamo comunicare..
Non ci possono essere parole senza silenzio, né silenzio senza parole.. in tutto ci deve essere equilibrio.



©Siria Sereni

L' UMILTA'



L'umiltà è  il frutto della profonda comprensione  del fatto che siamo sempre "alunni nella scuola della vita",  e che abbiamo sempre la possibilità di imparare o di correggere le nostre prospettive o posizioni.
            L'età non ci assicura un punto di arrivo nella nostra formazione sia intellettiva, che emotiva, tanto meno culturale.. noi avremo sempre qualcosa da imparare, o leggendo,  e introiettando esperienze di altri,  o vivendole in prima persona o confrontando le nostre idee con altri.
            Se affronteremo il percorso dell'esistenza in questo modo saremo anche in grado di porci sempre in discussione, non perché siamo o ci riteniamo  inferiori a qualcuno, ma perché cercheremo di migliorarci di continuo.
            Essendo unici e diversi da chi ci circonda, sapremo anche dialogare e confrontarci affinché le nostre riflessioni, i nostri pensieri possano essere considerate "solidi", da verificare,  o da modificare.. ed è questa l'unica chiave di accesso che uso per interagire con gli altri.
            Non si deve vincere a tutti i costi nel confronto, e per questo si deve essere sinceri, leali,  e privi di pregiudizi proprio in virtù del miglioramento personale a cui aneliamo.
          Questo tipo di atteggiamento permette quindi di non essere presuntuosi      per il possesso di una qualità in cui eccelliamo, ma di continuare ad avvicinarsi a tutti con la stessa curiosità del bambino in cerca di risposte.. e sempre affamato di soddisfare, dialogando,  i suoi tanti perché.

        © Siria Sereni

L' EMULAZIONE





"L'emulazione è la più sincera forma di ammirazione", ma essere se stessi, a prescindere se piacciamo o meno, è il più alto segno di rispetto nei confronti  del nostro modo di essere e della nostra unicità.
Rimanere ciò che siamo, senza aver paura di non aderire a modelli imposti da altri, è indice di sicurezza e di personalità.
L'emulazione è comunque un desiderio "corretto" di migliorarsi, e attuarlo, non comporta nessun tipo di offesa nei confronti di chi viene emulato, ma attenzione,  se cercate di avvicinarvi al modo di fare di qualcuno, copiandone lo stile, i suoi gusti e il suo modo di agire, non affermate poi di essere voi ad essere stati emulati.. perché evidenzierebbe una disonestà intellettiva atta a nascondere ciò che più temete venga evidenziato dal vostro comportamento.

Siria Sereni

sabato 23 luglio 2011

LE SCELTE





Le scelte che effettuo forgiano il mio carattere, la coerenza con la quale le seguo disegneranno il mio destino.


©Siria Sereni.

venerdì 22 luglio 2011

LE QUALITA' CHE POSSEDIAMO







Ci si può ergere a giudici sugli altri, ci si può lodare per la propria cultura o per la bontà d'animo, ma rimangono parole vuote se non vengono seguite dai fatti;  basta saper osservare per scorgere l'incoerenza tra ciò che si professa e ciò che effettivamente si è, e per non essere tacciati come "venditori di fumo".
Se si è persone valide e di "pregio" non ci sarà bisogno di lodarsi o di dimostrare agli altri,  a tutti i costi, la propria superiorità, basta essere ciò che si è, e chi ha una capacità di valutazione equilibrate e oggettive, saprà scorgere le nostre virtù  al di là di ciò che ci affanniamo a professare.

Ma nella società di oggi è facile che si vada dietro a chi cerca di vendersi al meglio, perché  si è poco inclini ad oltrepassare la cortina fumogena osservando ed imparando a discernere con la propria testa, tendendo a valutare  per buono ciò che l'altro afferma.
Non amo le persone presuntuose, né coloro che si mettono in mostra.. non apprezzo chi, pur con alcune indubbie qualità, tende a disprezzare gli altri per poter emergere a sua volta, quindi è alquanto difficile che possa inchinarmi dinanzi alle loro parole, per me contano i fatti e apprezzo enormemente chi, nella sua "grandezza" riesce a rimanere gentile e alla "portata" di tutti.


© Siria Sereni

LA MIA CANDELA BRUCIA









La mia candela brucia da entrambe le parti, non durerà tutta la notte, ma ai miei nemici ed ai miei amici, dona una bellissima luce!

Edna Saint Vincent Millay

PER VEDERE CIO' CHE VI STA DI FRONTE





Per vedere ciò che vi sta di fronte, bisogna avere una percezione chiarissima, incontaminata, senza pregiudizi, in cui non ci sia il desiderio di superarlo, ma solamente di osservarlo.

(Krishnamurti)

SE MI AMI



Se mi ami, amami tutta:


non per zone di luce o d'ombra.

Amami giorno;

amami notte...

E' alba alla finestra aperta!

Se mi ami, non mi ritagliare:

amami tutta...

o non mi amare.



Dulce Maria Loynaz

giovedì 21 luglio 2011

WORRISOME HEART



Un Jazz che vale la pena ascoltare..


LA FELICITA'

Dipinto Martino Bissacco



La felicità altro non è che un attimo di vento a nostro favore,
inutile cercarl
o, esso arriva quando meno te lo aspetti, non sai mai quanto dura
e non puoi possederlo. Puoi essere anche un bravo venditore di parole,
non riuscirai comunque a piegarlo al tuo volere.
Ben diversa è la serenità, quello status che va creato giorno dopo giorno,
che non segue la corrente degli eventi ed esula dal dominio altrui.



© Anna Biason

CHE COS'E' IL TEMPO PER TE?




‎"Che cos'è il tempo per te?"



Io credo che il tempo sia polvere d'oro
che luccica alla luce del sole.
Immagino l'orologio che mi sorride 
mentre compie il suo eterno lavoro..
Tic, Tac, Tic, Tac, Tic, Tac..
ingranaggi che dominano il nostro destino
e segnano l'eternità stessa,
preziosi spazi temporali da non sprecare.
Il tempo siamo noi,
rispettatelo,
non denigratelo,
non sprecatelo,
non giudicatelo male,
esso fa parte dei nostri giorni,
dei nostri anni,
e, prima o poi,
tutti dovremmo guardarci indietro
ed osservare il nostro cammino
nella speranza di aver utilizzato al meglio
quei Tic Tac di vita a noi concessi...


Anna Biason

mercoledì 20 luglio 2011

IL GUSTO DELLA VITA




Immagina la vita come fosse cibo e tu, solo tu, puoi decidere come mangiarla. 

Immagina in tutta la loro grandezza i sapori della nostra terra, di trovarti in uno splendido terrazzo al crepuscolo e ti avvicini al tavolo scegliendo una pietanza, ne prendi una piccolissima porzione, chiudi gli occhi e porti alla bocca quel minuscolo boccone.
Immagina di distinguere uno ad uno i sapori che lo compongono, immagina di trarre piacere nel conoscere ogni particolare di quella sinfonia di gusti, quasi a percepire l’origine dei singoli ingredienti.

E con una benda sugli occhi? Immagina che sia qualcun altro a farti assaggiare il cibo, tu non lo vedi, usi solo l’olfatto e ci riesci benissimo; distingui proprio tutto, ne senti la storia, come se un gusto ne avesse incontrato un altro decidendo di abbracciarlo, di baciarlo, di farci l’amore e infine di sposarlo creandone uno nuovo.

Immagina ora di essere molto affamato, ti avvicini al tavolo e divori il cibo con avidità, hai solo voglia di saziarti e più mangi più ti senti bene, la fame inizia a lasciare posto alla sazietà finché ti siedi soddisfatto e non ricordi più quel fastidioso senso di vuoto che portavi nello stomaco.

Puoi anche immaginare di essere una persona semplicemente attenta, che desidera nutrire il proprio corpo con attenzione attraverso cibi sani e naturali, dagli antichi sapori, nessun piatto artefatto solo tu e il cibo, come fonte di energia, come coccola di benessere, da mangiare con il sorriso in bocca quasi a ringraziare di poterlo fare; senza fretta ma nemmeno con troppa calma perché ogni cosa ha i suoi tempi.

Questa è la vita, un banchetto che ci viene offerto, un’opportunità di scegliere in che tavolo sedersi, da quale cucina attingere le vivande e con chi dividere questo piacere. Scegli, scegli se degustare, assaporare, divorare la vita o nutrirla di semplicità; evita i cibi tossici e di frequentare i fast food con quotidianità, evita di mangiare in compagnia di chi non ha piacere nel farlo con te cercando invece di consumare i tuoi pasti in un clima armonico.

Qualunque sia il tuo gusto per il cibo, che sia tu e solo tu a scegliere come mangiare e…come vivere. 


Buon appetito.




©Anna Biason



L' AURA

L'amicizia tra donne è sempre qualcosa di speciale,  di prezioso, e di molto raro, ma vera e reale  come nessun altro rapporto potrebbe diventare;  è estremamente insolito che si scrivano versi così delicati per chi  è vicino al cuore,  ma solo una donna ne può capire un'altra.. senza invidie e gelosie,  con la stessa gioia  e purezza di chi elogia, apprezzando i suoi pregi e anche i suoi difetti, e con la consapevolezza che incontrarsi è stato il dono più grande che la vita potesse regalare.


A te




che sei anima candida
gusto per cogliere
il senso vero delle cose,
modesta ed autentica
concezione della vita,
a te
che cammini in punta di piedi
per non far rumore
e con delicatezza 
trapassi da cosa in cosa
di ciascuna
cogliendo la nota particolare,
a te
che sei luce
ma non ti fondi nel colore
anzi, lo esalti
frangendoti in rivoli,
in grumi brillanti
che fanno crepitare
le tonalità delle cose,
e non si vede null'altro 
che l'istantaneo scintillio.
A te
che sei così fragile e delicata
ma che sai tradurti 
in densità luminosa
in contrasto con i vuoti oscuri
e farci cogliere
il significato delle immagini.
A te
che sei, senza se e senza ma
un impeto di sentimento
che tanto può contenere.






©
Anna Biason


UNA VERA DIMOSTRAZIONE D'AMICIZIA





Allevi ricevette una lettera da una sua fan, che gli confidava  di essere  stata vittima di un incidente stradale e che avendo perso una mano, non avrebbe  più potuto suonare il piano.
In occasione della presenza di Helena  al suo concerto di Milano, le fece un magnifico dono, eseguito con una sola mano.



giovedì 14 luglio 2011

LA RESPONSABILITA' DELLO STATO D'ANIMO COLLETTIVO









Possiamo credere di essere persone pacifiche, serene e tranquille e che siano gli altri a farci guerra e potremmo anche ritenerci dei veri rappresentanti della pace, ma questa nostra presunzione non sempre corrisponde alla realtà.

Osservando in profondità ci accorgiamo che le radici della guerra sono presenti nel nostro stile di vita privo di consapevolezza e di autocritica.
I sentimenti che proviamo non posso essere frutto di finzione, perché noi, in realtà, non possiamo far altro che comunicare il nostro più autentico stato d'animo.
Molti predicano la pace, ma dentro di loro sono pieni di aggressività e di sentimenti di dominio; e al fine, saranno proprio questi stati d'animo che essi comunicheranno.
Si delinea quindi una nostra responsabilità individuale negli stati d'animo collettivi; esiste un "dovere alla serenità", il dovere cioè di diffondere intorno a noi sentimenti, se non di benevolenza o di amore, almeno di equilibrio.
Non c'è modo di dare la pace al mondo se non la proviamo dentro noi stessi.
"Il tuo primo dovere è di far felice te stesso, quando sarai felice, farai felici anche gli altri." (Feuerbach)




Siria Sereni

BISOGNO DI UN ABBRACCIO







Eppure a volte anch’io avrei bisogno di un abbraccio. Di arrendermi e perdermi tra le braccia di un uomo. Un abbraccio che mi faccia sentire protetta anche se so proteggermi da sola. Sono in grado di fare le cose di cui ho bisogno, ma a volte vorrei far finta di non esserlo per il piacere di farle fare a qualcun altro per me. È una sensazione, ma non voglio stare con un uomo per questo. Non posso scendere a compromessi e non posso rinunciare a tutto quello che ho, alla mia libertà, per quell’abbraccio, che poi spesso con gli anni, non c’è nemmeno più.

Fabio Volo.

mercoledì 13 luglio 2011

DALLA TESTA AL CUORE






C’è un momento nella vita


in cui è facile spostarsi
dalla testa al cuore.
Un momento in cui si ama tanto
ed è forte, dolce ed ancestrale.
Poi diventa troppo
e alla fine ti avvolge la notte
con la sua luna calma,
libera da ogni proiezione
se non quella della stessa sua luce
che danza ai capricci delle nuvole..
Oh, com’è diventato difficile spostarsi
dalla testa al cuore,
così palpitante..
così fragile..

© Anna Biason


SE L'ARIA MI RACCONTASSE DI TE








Se l'aria mi raccontasse di te



vorrei perdermi per sempre nel vento,


li' ascolterei le tue parole e i tuoi sospiri,


li' sarei vicino alla tua anima


e al calore del tuo cuore.


E. Montale