lunedì 8 agosto 2011

GOTE TUE



Gote tue che più non vedo, eppure odo un rumore assordante di lacrima che scivola sulla tua rosea pelle giù, fino al mento e poi ancora giù, nel pavimento così che il tremar della terra mi scuote dal suolo. Gote tue che pur non vedo, nella penombra dei miei sogni però, chiare come la luce del mattino, e sento, come il freddo di un inverno senza fine, il gelo dentro.

Edoardo Maria De Crescenzo

Nessun commento:

Posta un commento