lunedì 29 agosto 2011

LE RAGIONI DELLA TRISTEZZA





Quando andavo a fare una passeggiata, tornavo rattristato e ignoravo le cause della mia tristezza; quando guardavo di sera le nuvole dipinte e colorate dei raggi del sole, provavo infelicità; quando sentivo il cinguettio del canarino oppure il gorgoglio di un ruscello, ero malinconico, anche se non comprendevo le ragioni della mia mestizia. Il fanciullo sentimentale che percepisce molto e conosce poco, è la più infelice delle creature perché la sua anima rimane ferma tra due terribili potenze: una nascosta che lo innalza verso le nuvole e gli fa vedere solamente gli aspetti positivi delle creature dietro la nebbia dei sogni, e l’altra che lo lega alla terra e riempie i suoi occhi di polvere per lasciarlo perduto ed impaurito nel buio delle tenebre. La tristezza possiede mani di seta dai nervi forti che catturano i cuori per renderli malinconici e pieni di solitudine. La solitudine è alleata della tristezza: L’anima di un ragazzo dinanzi alle cause della solitudine e alle influenze della tristezza, è simile ad una rosa bianca agitata dal vento che apre il suo cuore per baciare la luce dell’alba e che si addormenta quando arrivano sulle foglie le ombre della sera. Se l’anima non conosce la tristezza e la disperazione e non pone l’amore nella dimora dei sogni, la sua vita rimane come una pagina bianca, vuota nel libro del Creato. L’amore è l’unica libertà in questo mondo perché innalza l’anima verso un luogo sublime, irraggiungibile dalle dottrine degli uomini e dalle loro abitudini, non toccato dalle leggi e dai pregiudizi della natura.

Kahlil Gibran

1 commento:

  1. Noi, esseri ordinari e a volte troppo sciocchi, noi che consumiamo il tempo senza rispettare la vita, noi siamo uomini di vetro, noi che a volte esistiamo senza esistere davvero ...

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